“Dolomiti inaccessibili”, mostra a Palazzo Angeli
La mostra Dolomiti Inaccessibili è l’esito della ricerca condotta da Alessandra Bello, fotografa di paesaggio e architettura, e Gianluca Specia e documenta i segni che il paesaggio dolomitico porta ancora oggi delle antiche linee di fronte della Grande Guerra. La linea di fronte che si è deciso di seguire è lunga quasi 700 km e si snoda dal Monte Nero sulle Alpi Giulie fino all’Ortles nel Parco dello Stelvio.
L’idea che dà vita a questo progetto ha le sue radici nell’esperienza personale degli autori e nella consapevolezza del grande potere comunicativo insito nella fotografia.
Il diario alpinistico diventa il veicolo attraverso il quale ‘il paesaggio racconta’ se stesso e la storia che lo ha attraversato. Il paesaggio e le sue forme, la sua morfologia e tutto ciò che lo abita e lo trasforma, teatri di roccia e di ghiaccio ci parlano di noi e della nostra storia. Questi luoghi non sono solo straordinari per la loro indiscutibile bellezza ma sono anche la materializzazione della nostra storia e ci appartengono in quanto cittadini.
Il paesaggio racconta la vita, i timori, le speranze di quell’epoca ma non solo: ci parla anche di motivazioni storico-politiche, di successi e di fallimenti. Questo complesso simbolico/monumentale di rara importanza si unisce al valore geologico/naturalistico, già riconosciuto, aumentandone il valore.
Le Dolomiti acquistano così anche una loro dimensione di identificazione di una collettività.
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